NUOVA NORMATIVA SUL WHISTLEBLOWING

Vi ricordiamo che il decreto legislativo 24 del 10 marzo 2023 ha recepito la nuova direttiva europea sul WHISTLEBLOWING, ossia la disciplina in tema di segnalazione condotte illecite.

La nuova normativa è entrata in vigore il 30 marzo 2023 e dovrà essere seguita da tutti gli enti pubblici e dalle società pubbliche o private dotate di modello organizzativo 231.

Entro il 30 giugno 2023 l’autorità ANAC emetterà delle nuove linee guida di gestione del whistleblowing, che sostituiranno le attuali, approvate con delibera 469 del 9 giugno 2021.

L’istituto del whistleblowing rappresenta secondo ANAC una delle più rilevanti misure generali anticorruttive, da inserire tra i contenuti previsti per la sezione anticorruzione e trasparenza nel PIAO, Piano Integrato Attività e Organizzazione, che ricordiamo, per chi dovesse ancora approvarlo, ha la scadenza ultima del 30 maggio.

Ci sembra utile allora tracciare 2-3 linee di azione su cui muoversi per poter correttamente adempiere alle sue richieste nel rispetto di un procedimento che la novellata normativa viene a richiedere.

La nuova normativa, infatti, richiede un percorso di maggiore sensibilizzazione in modo che a tutti i dipendenti sia nota questa opportunità, da provare in sede di monitoraggio della misura, così come diventa fondamentale poter comprovare di avere sviluppato procedure efficaci per la gestione di eventuali segnalazioni.

Le procedure di segnalazione possono essere interne o esterne. In ogni caso la persona segnalante dovrà essere messa nelle condizioni di poter operare una valutazione se fare o meno una segnalazione interna. Nel caso in cui non fosse possibile farla, se la stessa non avesse avuto riscontro, se vi fossero motivi di ritenere che la segnalazione interna potrebbe dare seguito ad azioni ritorsive, o infine se vi saranno segnali di pericolo imminente o palese per il pubblico interesse, si potrà ricorrere ad una segnalazione esterna.

Tenuto conto che l’autorità ANAC ha già predisposto da tempo un applicativo per la gestione delle segnalazioni in forma esterna, e visto che con la nuova normativa si allargano ulteriormente le sue competenze in tema di segnalazioni whistleblowing, in attesa di analizzare le nuove linee guida di ANAC in uscita a giugno, il nostro consiglio è di provvedere, o di continuare nel caso degli enti che già lo facessero, ad utilizzare tale applicativo.

Lo strumento proposto da ANAC, essendo stato costruito ad hoc dall’autorità, permette fin dalla sua progettazione di tutelare la privacy e la riservatezza sia della persona segnalata che del segnalante, nel rispetto dunque di un percorso di valutazione d’impatto privacy così come previsto ai sensi dell’art. 35 del GDPR.

Può quindi rappresentare un valido modo per la gestione del whistleblowing, consentendo a un dipendente pubblico, a un lavoratore o collaboratore di un’impresa fornitrice di beni o servizi o di un’impresa che realizza opere in favore dell’amministrazione pubblica di poter segnalare un illecito, restando in un margine di efficace livello di protezione della riservatezza.

COSA FARE OPERATIVAMENTE in tema di Amministrazione Trasparente: creare una sezione dedicata nella sezione altri contenuti/prevenzione della corruzione, denominandola whistleblowing e indicando come è possibile effettuare la segnalazione. Nel caso di utilizzo dell’applicativo di ANAC, basterà riportare il link da cui è possibile accedere al portale.